Per quanto riguarda la mancata stabilizzazione dei docenti precari, l’Italia è vicina ad essere nuovamente condannata dall’Unione Europea, dal momento che continua a violare la Direttiva 1999/70/CE sull’utilizzo abusivo della successione di contratti a tempo determinato oltre il termine di trentasei mesi, come di recente ammesso anche dal Comitato europeo per i diritti sociali di Strasburgo.
Inoltre, la Corte di Giustizia riconosce, espressamente, che ad uno Stato venuto meno ad uno degli obblighi ad esso incombenti in forza del diritto UE, è fatto divieto espresso di applicare le disposizioni dichiarate in contrasto con il Trattato, per cui dovrà adottare tutti i provvedimenti necessari per adempiere ai propri obblighi derivanti dal diritto UE (art. 260.1 TFUE), in quanto, in mancanza, sarà condannato a pagare multe salatissime, che saranno a carico dei contribuenti.
Ebbene, considerato che lo Stato Italiano, ciononostante, continua ad abusare illegittimamente dei docenti precari italiani, maltrattati e vilipesi, si fornisce assistenza e supporto legale, a chi si trova in tali situazioni, nonostante abbia insegnato continuativamente per almeno 36 mesi e maturato tutti i requisiti per la stabilizzazione, con violazione di quanto stabilito dall’Europa.
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