Ecco una sintesi della battaglia intrapresa negli ultimi anni da Confconsumatori e dai quotisti.
LA “SVENDITA” DEL FONDO – Il 10 luglio 2014 è pubblicata la notizia della vendita degli immobili del fondo Olinda ad un fondo del gruppo francese Axa. La Sgr ha effettuato una vendita in blocco prima della scadenza naturale del fondo, determinando una consistente perdita secca ai quotisti, senza dare loro alcuna spiegazione né convocare l’assemblea dei partecipanti, prevista da regolamento. Confconsumatori si chiede se la liquidazione del fondo immobiliare Olinda ad un valore che si stima inferiore rispetto a quello al 31 dicembre 2013, circa del 60%, non fosse un buon motivo per ascoltare il parere preventivo di chi dovrà assumersi una consistente perdita, a fronte, per altro, di lauti guadagni della società di gestione nel corso dei 10 anni di vita del fondo.
DALLA DIFFIDA ALLA RICHIESTA DELL’ASSEMBLEA– A fine luglio Confconsumatori invia una lettera a Prelios, in forma di diffida, per chiedere copia dell’accordo citato nei diversi comunicati diffusi dalla società. Prelios risponde richiedendo la documentazione di possesso delle quote dei deleganti e sostenendo che non vi sia l’obbligo di comunicare i dettagli dell’accordo. Dopo l’invio delle testimonianze documentali richieste, gli avvocati di Confconsumatori incontrano i legali di Prelios i quali confermano la bontà delle scelte di Prelios sul rifiuto a esibire la documentazione e le buone ragioni della vendita frettolosa senza fornire ulteriori spiegazioni. Da qui la decisione dell’associazione di ottenere la convocazione dell’Assemblea. Grazie ai circa 250 risparmiatori che hanno raccolto il nostro invito ad aderire alla battaglia Olinda, abbiamo raggiunto e superato (!) l’importante traguardo del 10% delle quote rappresentate, necessario per richiedere la convocazione dell’Assemblea. La richiesta ufficiale di convocazione dell’assemblea è stata formalizzata a Prelios Sgr e abbiamo, contestualmente, interessato Consob dell’intera questione (comunicato per intero a questo link: http://www.confconsumatori.it/?p=5504).
L’ASSEMBLEA NEGATA – come da copione, Prelios ha sentito ancora una volta l’esigenza di mostrare il proprio disinteresse e la mancanza di rispetto, sostanziale, nei confronti dei diritti dei quotisti Olinda. La Sgr ha diffuso il 30 ottobre scorso un comunicato nel quale, dopo aver messo in dubbio per l’ennesima volta la legittimità del possesso delle quote da parte dei richiedenti, evita il confronto con i quotisti rigettando la richiesta di convocare l’assemblea e rimandando addirittura gli interessati al servizio di call center (qui il comunicato completo).
IL CONTRATTO PRELIMINARE – A dicembre, il Tribunale di Milano, cui si erano rivolti i legali di Confconsumatori insieme a un ristretto gruppo di quotisti, ha emesso il decreto ingiuntivo immediatamente esecutivo in cui imponeva a Prelios di “consegnare immediatamente ai ricorrenti copia del contratto preliminare indicato in ricorso”. Per tutta risposta Prelios ha proposto opposizione chiedendo che, per diverse ragioni, venisse sospesa l’efficacia esecutiva dell’ingiunzione in attesa della decisione di merito sul diritto dei quotisti ad ottenere copia dell’atto. All’esito di una prima ed unica udienza, il Tribunale ha respinto la richiesta di Prelios, che, quindi, il 19 febbraio 2015 ha provveduto a consegnare ai legali di Confconsumatori copia del contratto preliminare di vendita. Prelios, inoltre, rinuncerà al giudizio di opposizione. L’ottenimento del decreto ingiuntivo, prima, e il riconoscimento del diritto ad ottenere subito copia del preliminare, poi, assume particolare rilevanza in considerazione del riconoscimento, operato dal Tribunale, del diritto ad avere copia della documentazione che sia rilevante nell’ambito della gestione del fondo, anche se non tassativamente indicata dal regolamento. Un’importante risultato sul fronte della battaglia per la trasparenza. I Professionisti nel frattempo hanno esaminato il contenuto del contratto preliminare e del rendiconto al 31/12/2014, per studiare le opportunità di un’eventuale azione a tutela degli interessi dei risparmiatori.
GLI ESPOSTI ALLA Procura e a Consob – In data 18 maggio 2015 Confconsumatori deposita un esposto presso la Consob e uno presso la Procura di Milano con i quali si chiede di accertare se vi siano state condotte penalmente rilevanti da parte dei dirigenti della Prelios SGR S.p.A., nella gestione del Fondo Immobiliare “Olinda”. L’associazione, difesa dai suoi legali ed in forza della legittimazione fornita dal Codice del consumo alle Associazioni dei consumatori riconosciute, ha chiesto alla Consob e alla Procura di Milano, di verificare se vi siano stati eventuali artifici, all’epoca iniziale della costituzione del Fondo con particolare riguardo alla stima dei valori dei beni che ne facevano parte, stima che potrebbe esser stata gonfiata per fissare un prezzo di vendita delle quote superiore al valore effettivo del Fondo e per esso dei beni che erano in pancia al Fondo, ottenendo così consistenti commissioni in caso di sovrastime. Una seconda ipotesi che si è chiesto ai Magistrati di verificare, è se vi siano state condotte illecite nella fase esecutiva di gestione del Fondo, con particolare riguardo alla veridicità delle rendicontazione periodiche, ed alle modalità con cui si è proceduto alla liquidazione dei beni del Fondo, laddove si sono realizzati introiti molto più bassi di quelli previsti dalle relazioni degli esperti indipendenti che avevano stimato i predetti beni.
LA CAUSA CIVILE CONTRO PRELIOS – A distanza di un anno Confconsumatori non ha ancora ricevuto riscontri formali rispetto agli esposti già presentati in varie sedi istituzionali, dunque si ritiene di aver esaurito l’istruttoria della vicenda e l’associazione, con i propri iscritti ha dato il via a un’azione civile collettiva di risarcimento dinanzi al Tribunale Civile di Milano, per far valere le condotte illegittime della SGR, che hanno cagionato la perdita subita dagli acquirenti. Qualora dovessero arrivare riscontri agli esposti, provvederemo a trasfonderli anche nel giudizio civile.